In questa guida spieghiamo come scegliere l’illuminazione per acquario.
Uno dei fattori che di solito si tende a trascurare nell’allestimento di un acquario è proprio il reparto luci. Tutto questo avviene per una serie di motivi che inducono spesso il neofita a compiere errori inconsapevoli su questo argomento.
Come Scegliere l’Illuminazione per Acquario
Per iniziare, le aziende produttrici di acquari, nel momento della vendita, includono sempre luci che diano una bassa sorgente luminosa, lasciando all’acquirente la possibilità successiva di potenziare tale aspetto dell’acquario. Sicuramente la spiegazione di questa scelta è semplice: i produttori sanno bene che non tutti gli acquirenti avranno intenzione di inserire piante esigenti in vasca, altri, addirittura non ne inseriranno affatto, oppure ripiegheranno su esemplari finti (cosa che detesto più di ogni altra!). Quindi, spinti da ragioni commerciali, troverete nella quasi totalità dei casi, acquari in vendita che forniranno al massimo una illuminazione vicina all’intensità media, e nella maggior parte dei casi con intensità bassa.
Il problema di fondo è che il neofita non si pone questi quesiti al momento dell’acquisto, nel senso che si presume non abbia mai riflettuto su questo argomento. Quindi torna a casa con la convinzione di aver acquistato un acquario in cui potrà coltivare qualsiasi tipo di pianta ed ospitare qualsiasi specie di pesce. Ma la realtà è ben diversa! Premesso che la problematica della luce riguarda essenzialmente acquari che prevedano la presenza di piante, devo però dire personalmente, che non ho mai considerato un acquario in quanto tale senza la loro presenza. Tutti, anche i meno avvezzi, prima o poi provano ad inserire qualche piantina, a meno che non si voglia riprodurre qualche biotopo roccioso come il Malawi. Ed allora una attenta riflessione prima di mettere in moto l’acquario è d’obbligo, in quanto non risulterebbe giusto a mio avviso, precludersi a priori la possibilità di inserire piante in acquario.
Sinceramente non posso e non devo consigliare al neofita l’allestimento di un parco luci di potenza ed intensità sopra la media, in quanto tutto ciò porterebbe a gestire la vasca con l’esperienza che in realtà manca: tutto questo sia in fatto di gestione di esemplari di piante complesse, sia in termini di proliferazione algale e salute dei pesci. Spesso vengono inseriti pesci fotosensibili in vasche con illuminazioni intense, cosa che rende necessaria tutta una serie di interventi con piante galleggianti che schermano l’irradiazione. In definitiva, occorre iniziare con gradualità per poi migliorare nel tempo sia le proprie conoscenze che la struttura della vasca.
Credo, che la potenza luminosa ideale per un buon inizio sia quella media, ovvero 0.5 w/l (w/l rappresenta il rapporto watt/litri). Questo assetto vi consentirà di gestire non solo piante semplicissime, come le classiche Anubias, Microsorium e Cryptocoryne, ma concede la possibilità di cimentarsi col tempo con esemplari un pochino più esigenti. Ed è proprio questo il giusto passo per aumentare le proprie conoscenze: al contrario, una illuminazione bassa vi limiterebbe a piante di facile coltivazione, mentre una forte illuminazione vi destinerebbe a gestire esemplari molto complessi (è vero che potreste anche coltivare esemplari facili in luce intensa, ma sarebbe come andare in bagno in Ferrari!). Credo, quindi, che al momento dell’acquisto, sia bene informarsi sulla tipologia di lampade utilizzate dal modello scelto, e valutando il litraggio della vasca, apportare i giusti cambiamenti o inserimenti per raggiungere il rapporto medio di 0.5 w/l. Partire con un assetto ben definito eviterà l’errore madornale di modificare l’intensità luminosa in corso di funzionamento dell’acquario con conseguenze molto nocive sia per i pesci che per le piante. Vi faccio un esempio: prendiamo in considerazione una vasca delle misure di 80x30x40 con un litraggio lordo di 96 litri. Il venditore monta nella plancia una lampada al neon di 18 watt. Una volta riempito a dovere, con substrato e arredi, il litraggio netto (molto indicativamente) sarà di 60 litri. Facendo la proporzione indicativa w/l (18/60) significa che avrò una intensità luminosa di 0.3, ovvero luce bassa. Questo per un acquario destinato ad ospitare ad esempio piccoli ciclidi con solo qualche anubias o felce di giava andrà benissimo, ma non si potrà certo pretendere qualcosina in più. Al contrario se aggiungessi una ulteriore lampada dello stesso modello da 18 watt, il rapporto aumenterebbe evidentemente a 0.6 w/l, ovvero una intensità media in acquario, che proporzionalmente aumenterebbe la gamma di piante che possono essere coltivate in una vasca del genere. Per questo motivo vi consiglio all’inizio di creare un assetto da potenza media delle luci.
Un altro aspetto particolarmente importante che dovete prendere in considerazione per l’impianto luminoso al momento del pre-allestimento, non è solo l’indicativa quantità in watt di luce erogata, ma anche la qualità dell’irradiazione luminosa. Sarebbe un grave errore pensare che tutte le lampade siano ideali per un acquario di acqua dolce, fermo restando che vi consiglio solo quelle acquistate nei negozi specializzati di acquariofilia. In effetti ciò che dovete verificare sono i gradi kelvin dello spettro luminoso, poiché soprattutto da questo dipende la tipologia di luce emanata: lo spettro luminoso emette molte colorazioni differenti e solo alcune sono facilmente utilizzabili dalle piante per la fotosintesi, a discapito di quelle che sono esclusivo utilizzo delle alghe. In genere lampade con 4000-6500 gradi kelvin sono le più consigliate per l’acquario di acqua dolce, in quanto emettono molte colorazioni di luce a favore delle piante e a discapito delle alghe. Al contrario lampade con gradazione superiore a questo intervallo sono più problematiche da gestire: ve lo dice il sottoscritto che utilizza le power glo da 18.000 kelvin. In realtà queste lampade hanno picchi notevoli nei colori preferiti dalle alghe, nel senso che quando vengono emesse quelle radiazioni sono ad esclusivo utilizzo delle alghe e non delle piante. La conseguenza è la determinazione di uno scenario alquanto favorevole alla proliferazione algale: ma è anche vero, che il fatto che si crei una situazione del genere non è detto che si verifichi nel concreto. Ed infatti posso assicurarvi che non ho mai avuto problemi di alcun genere con le alghe, poiché la mia gestione della vasca è stata sempre molto accurata. In caso contrario sarei andato incontro a problemi molto prima di quanto non sarebbe accaduto con lampade di gradazione kelvin inferiore. Quindi, anche se l’utilizzo di lampade di questo tipo è alquanto relativo, in quanto molto dipende dalla gestione della vasca, è sicuramente vero che per gestirle è necessario avere molta esperienza in materia. Tenete conto che lampade del genere vengono usate soprattutto per acquari marini dove gli invertebrati necessitano di altre esigenze. Il consiglio finale quindi, è quello di mantenervi sull’intervallo ideale per le vasche di acqua dolce e non superare mai i 6500 gradi kelvin.
Strettamente collegato al concetto della qualità della luce che intendete fornire in vasca, è quello relativo alla tipologia di lampada da prendere in considerazione. Anche in questo caso potete trovarvi difronte a moltissime varianti, ma quella che più comunemente finirete per utilizzare sarà il famoso neon fluorescente. Di solito sono già alloggiati in pratiche plance che chiudono la superficie dell’acquario, mentre nel caso di vasche aperte le soluzioni sono dettate da plance in sospensione o faretti ad alogenuri di metallo.
Non voglio annoiarvi con le varie tipologie disponibili in commercio, per quello vi farete una vostra idea in seguito. Quello che mi preme fare, è dare il mio consiglio sulla scelta per me migliore dal punto di vista pratico e qualitativo. E onestamente vi consiglio l’utilizzo dei neon: facili da reperire, di ottima durata in rapporto al prezzo, altrettanto facili da sostituire, e presenti in una vasta gamma di modelli e tipologie. Potete scegliere la tipologia adatta in base alla lunghezza della vostra plancia e all’effetto che volete ottenere: potete facilmente utilizzarne più unità magari collegati a timer che determinano l’accensione in successione in modo da replicare il famoso effetto alba-tramonto che riduce lo stress di cambi bruschi di luminosità all’interno dell’acquario. Cercate di selezionare i neon in base alla vasca che avete scelto: ad esempio acquari con altezza inferiore ai 50 cm possono facilmente essere ben illuminati anche nel fondo da neon T8, mentre acquari di dimensioni maggiori necessitano di lampade T5 al trifosforo, che oltre a produrre un’intensità notevole, riescono ad oltrepassare la colonna d’acqua in modo più efficiente e raggiungere il fondo senza problemi. Vi farete una bella cultura semplicemente navigando in rete.
In ogni caso vedrete che valutando bene questi parametri sia quantitativi che qualitativi del vostro reparto luci in fase di pre-allestimento, risparmierete molto tempo in seguito e sarete soddisfatti di aver avuto qualche dubbio prima che non qualche problema dopo l’avviamento. In ogni caso, al di là di considerazioni generiche che ho voluto esprimere, potete approfondire l’argomento dell’importanza dell’illuminazione in acquario in riferimento alle piante, nella apposita sezione del sito, a cui gentilmente vi rimando. Qui ho preferito analizzare le tematiche connesse con il primissimo approccio all’acquisto e alla preparazione dell’allestimento di una vasca.
Illuminazione per Acquario più Venduta
Per concludere proponiamo una lista dell’illuminazione per acquario più venduta online in questo periodo con il relativo prezzo.
Cliccando sui prodotti presenti nella lista è possibile leggere le opinioni dei clienti.
Ultimo aggiornamento 2024-11-16 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API