Indice
In questa guida spieghiamo come scegliere il fondo per acquario.
Se ti piace ammirare uno scorcio sottomarino e arredare un angolo del salotto con un ambiente esotico, la cosa migliore è installare un acquario. Per farlo dovrai acquistare una vasca in vetro della grandezza che preferisci e dotarti del materiale tecnico occorrente. Ma, prima di riempirlo, dovrai sistemare il fondo. Vediamo come attrezzare il fondo dell’acquario.
Dopo avere scelto l’hardscape dovrai avviare l’acquario. Le tecniche di avvio più usate sono tre, la partenza classica, la partenza al buio e la DSM. La partenza classica prevede l’avvio dell’acquario immediatamente dopo avere effettuato il riempimento e la piantumazione. La partenza al buio, invece, fa funzionare l’acquario per un mese o un mese e mezzo senza pesci, in modo da fare maturare e ambientare l’hardscape. Se invece usi il sistema DSM dovrai allestire l’acquario a secco e solo dopo riempirlo e attivarlo. La scelta tra le tre tecniche dipende dal tipo di progetto che vuoi realizzare e dalla quantità e tipologie di piante che decidi di installare. Qualsiasi progetto tu decida di sviluppare, dovrai partire comunque dal fondo. Vediamo cosa mettere al fondo dell’acquario.
Come Scegliere Fondo per Acquario
Il fondo dell’acquario in genere viene attrezzato con una terra allofana, magari appoggiata su una base di terriccio fertile preventivamente stabilizzato. Cominciamo con il capire cosa risulta essere una terra allofana e come si comporta.
Le terre allofane
Le terre allofane sono miscele di argille di varia natura, scelte tra quelle capaci di liberare degli elementi nutritivi essenziali per le piante dell’acquario. In pratica hanno un doppio ruolo, perché contribuiscono all’ancoraggio delle radici dei vegetali e rilasciano il nutrimento necessario a farle crescere.
Alla base di queste miscele c’è quasi sempre una argilla particolare di origine vulcanica proveniente dal Giappone. La caratteristica di questa argilla è la capacità di rilasciare lentamente le sostanze nutritive contenute nelle sue cellule, oltre che a creare un ambiente leggermente acido. Risulta essere di grande aiuto anche la sua accentuata porosità, perché permette lo sviluppo veloce sulla sua crosta della flora batterica.
Questa argilla però, prima di essere utilizzata, viene polverizzata e mischiata con degli elementi di natura vegetale. Si tratta di elementi particolarmente ricchi di azoto, fondamentale per la nutrizione delle piante. La mistura alla fine viene compattata in altoforno, ridotta in pellet e messa in commercio. Sul sacchetto generalmente viene indicato chiaramente il tipo di pianta e di coltura per cui è più adatta. Queste misture si dividono in due grandi gruppi, le terre allofane rosse e quelle nere. Le rosse sono in prevalenza argilla e sono adatte a piante che non hanno grande necessità di alimento organico. Le nere invece sono arricchite con del terriccio organico o torbe di varia natura, in dipendenza del tipo di coltivazione da nutrire.
In entrambi i casi al processo di miscelazione originario segue la cottura in altoforno. La cottura è un processo fondamentale perché fissa il nutrimento nel pellet e fa in modo che il rilascio sia lento e prolungato nel tempo. Ovviamente le terre nere vengono realizzate in maniera mirata, in modo da fornire a ciascun tipo di pianta esattamente il nutrimento di cui ha bisogno. Per questa ragione è importante leggere la composizione e scegliere quella più consona al tipo di vegetazione che vuoi installare nell’acquario. La quantità dei microelementi e delle scorie azotate infatti deve essere quella giusta per ogni tipo di coltura.
Risulta essere chiaro che immergere nell’acquario qualsiasi tipo di materiale comporta automaticamente la modifica delle caratteristiche dell’acqua. Dalla superficie del materiale poggiato sul fondo si sprigionano delle micro cariche elettromagnetiche di valenza negativa, che attirano e assorbono gli elementi che sono contenuti nell’acqua e che sviluppano una carica di valenza opposta.
In pratica questo processo fa in modo che il fondo si arricchisca degli elementi contenuti nell’acqua, come ferro, potassio, calcio e magnesio, consentendo alle radici di assorbirli e purificando contemporaneamente l’acqua dal pulviscolo.
La presenza di queste cariche e la capacità della terra allofana di attivarle viene misurata in CSC. Il CSC è un valore che in molti casi viene indicato in etichetta. Più è alto questo valore più forte sarà la capacità del fondo di nutrire le piante e purificare l’acquario.
Un’altra cosa di cui devi tenere conto è la presenza naturale del ferro nelle argille rosse. Questo elemento si carica positivamente, lega i fosfati presenti nell’acqua e li trasforma in alimento per le radici delle piante. Le cariche negative invece vengono bilanciate dagli ioni di Idrogeno. Questo, messo a contatto con altri elementi positivi, farà scendere il pH dell’acqua avviando il processo di leggera acidificazione. Contemporaneamente gli ioni di Idrogeno reagiscono con i bicarbonati alleggerendo la durezza dell’acqua. Il loro combinarsi tra l’altro crea acido carbonico, che libera anidride carbonica dalla superficie dell’acquario.
Questo processo, soprattutto nei primi due mesi, tenderà ad abbattere in maniera significativa sia la durezza totale, e cioè il GH, sia la durezza carbonatica, il KH, insieme al PH, innalzando anche l’acidità in maniera eccessiva. Per questa ragione i due valori andranno monitorati costantemente e reintegrati immediatamente, per riportarli a dei livelli sostenibili. In questi casi tra l’altro se l’acqua fosse particolarmente ricca di calcare, il contrasto con gli elementi acidificanti potrebbe rivelarsi più che utile. Anzi potresti valutare positivamente, qualora i valori delle durezze continuassero a scendere troppo, di arricchire il fondo dell’acquario con delle pietre di natura calcarea, in modo da bilanciare naturalmente il PH con il loro rilascio di calcio, carbonati e magnesio.
Infine, se l’azoto rilasciato dal fondo dell’acquario è troppo abbondante, devi aggiungere al filtro della vasca un sacchetto di carbone attivo, per evitare la proliferazione delle alghe e dei ciano batteri.
Al contrario, se vuoi aumentare la fertilità del fondo dell’acquario, puoi aggiungere del terriccio fertile stabilizzato, realizzato appositamente. Si tratta di una polvere a lento rilascio, ricca di microelementi, che devi mischiare all’argilla. Ma se i fondi allofani sono una scoperta recente, un fondo nell’acquario c’è sempre stato, realizzato però con del materiale inerte.
Ultimo aggiornamento 2025-01-14 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API
Il fondo inerte
Il fondo inerte è realizzato con un materiale che non interagisce con l’acqua, soprattutto sul piano dello scambio chimico. Il più facile da trovare in commercio è quello formato da ghiaia ceramizzata, rena di fiume o pozzolana vulcanica. Anche questo materiale sviluppa cariche elettriche, ma di valenza decisamente inferiore, non ha nessuna porosità o quasi, e il rilascio di sostanze nutritive è più basso e molto più lento. Quella di usare un fondo inerte è una soluzione ottima per chi non può occuparsi in maniera assidua della cura dell’acquario e preferisce iniziare con un’esperienza meno impegnativa.
Ovviamente, quando si sceglie di installare un fondo inerte, si punta soprattutto alla coreografia dell’hardscape e non alla vegetazione. Questa infatti, in mancanza di sufficienti elementi nutritivi, avrebbe difficoltà a svilupparsi. E lo stesso principio vale per i pesci, perché il fondo inerte è perfetto quando si vogliono mettere nell’acquario pesci, come il Corydoras o il Discus, che non prevedono una presenza vegetativa. Ciò non toglie che anche il fondo inerte può diventare nutritivo, arricchendolo con del terriccio fertile stabilizzato. La resa sarà minore ma, se la vegetazione è povera, allora come soluzione può andare più che bene.
Ultimo aggiornamento 2025-01-17 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API
Fondi per Acquario più Venduti
Per concludere proponiamo una lista dei fondi per acquario più venduti online in questo periodo con il relativo prezzo.
Cliccando sui prodotti presenti nella lista è possibile leggere le opinioni dei clienti.
Ultimo aggiornamento 2025-01-20 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API