Non sempre l’acquariofilo riesce ad applicare tutte le norme preventive in materia di proliferazione algale, vuoi per pigrizia, vuoi per ignoranza o trascuratezza nella gestione della vasca, ed il risultato è che quasi tutti, prima o poi si troveranno nelle condizioni di dover fronteggiare la diffusione di alghe infestanti. C’è da dire che questa non è una regola e molti acquari gestiti secondo le norme di prevenzione, vedono la comparsa delle alghe solo in maniera e quantitativi fisiologici, che anzi in alcuni casi dimostrano una certa maturazione della vasca. Tuttavia, la vita di un acquario può essere molto lunga e il fatto che le alghe non siano diventate infestanti durante la fase delicata di maturazione, non esclude che nel tempo possano farlo a causa di una molteplicità di fattori non sempre controllabili. A quel punto quello che può far davvero la differenza è sapere quale tipo di alga sta infestando il nostro acquario, in modo tale da valutare quale metodo o mezzo anti-alghe possiamo prendere in considerazione. Esistono numerose tipologie di alghe, ma quelle più comuni in acquario possono essere facilmente raggruppate per classi e per singole specie, dando la possibilità all’acquariofilo di una immediata e sicura classificazione.
Cianoficea
In questa classe di alghe fanno la loro comparsa i cianobatteri, forse l’alga più odiata dall’acquariofilo. I cianobatteri sono dei batteri Gram negativi che oltre a contenere della clorofilla a, possiedono tutta una serie di elementi foto sintetici accessori, che consentono una rapida capacità di adattamento a qualsiasi fonte luminosa. Oggi ne conosciamo circa cento specie e tutte effettuano una fotosintesi ossigenica. Una caratteristica unica di questi batteri, è la loro capacità di acquisire l’azoto atmosferico, nonché la dotazione di pigmenti antenna, i cosiddetti ficobilisoni, che sono capaci di raccogliere l’energia luminosa e inviarla alla clorofilla a. Per questo motivo essi spesso assumono colorazioni molto variabili, dal verde all’azzurro turchese, dal rosso al bruno intenso. Questa loro grande flessibilità rispetto alle fonti luminose, gli consente di assorbire la lunghezza d’onda maggiormente disponibile sul momento. Cosa che le piante non sono in grado di fare e questo rende bene l’idea della maggiore occasione di diffusione e crescita che questi batteri possono avere rispetto alle piante stesse. Inoltre, in tema di diffusione, dobbiamo anche considerare che la loro riproduzione può avvenire per divisione cellulare, dei filamenti, delle colonie o addirittura per mezzo di spore. In quest’ultimo caso vengono prodotte spore dormienti, ovvero con una ridotta attività respiratoria, come fosse in una posizione di riposo. Ma appena le condizioni idonee al suo sviluppo tenderanno a manifestarsi la sua attività non tarderà a risvegliarsi: per questo spesso indichiamo sempre i cianobatteri come fossero costantemente in agguato. Altri tipi di spore, invece, come l’endospora, non manterranno una posizione di attesa, ma al contrario una volta rotto lo sporangio, ovvero il loro contenitore, inizieranno subito a germinare. Altri tipi di cianobatteri formano invece delle agglomerazioni filamentose, chiamate eterocisti, costituite da cellule ingrossate che assumono l’aspetto di una sostanza viscosa. Tutte le tipologie di cianobatteri si differenziano rispetto alle altre alghe, in quanto formano dei veri e propri veli che in breve ricoprono tutte le piante e gli arredi. Spesso la loro comparsa è accompagnata da un odore caratteristico di terra e il genere più diffuso e comune nei nostri acquari, ovvero Oscillatoria, assume molte volte il caratteristico colore verde azzurro.
Clorofite
Le clorofite sono forse le tipologie di alghe meno pericolose in acquario. Sono note molte specie diverse, oltre seimila, e possono essere unicellulari, multicellulari o coloniali. Si distinguono anche per essere di tipo filamentoso o ramificato. I pigmenti fotosintetici delle alghe verdi sono gli stessi delle piante superiori, ovvero clorofilla a e b, e sono organizzati in organi detti cloroplasti. In aggiunta a questi pigmenti, anche queste alghe posseggono altre soluzioni alternative per captare diverse onde di colore dei raggi luminosi. La riproduzione può essere sia sessuata che asessuata. La riproduzione tramite spore ha come protagonista la zoospora, che si forma nello sporangio che è una comune cellula vegetativa. Quando lo sporangio esplode, la zoospora grazie alla presenza di flagelli, riesce a spostarsi. A volte può navigare per mote ore, prima di perdere i flagelli ed emettere una sostanza densa che andrà a formare una vera e propria parete cellulare. Tra le principali rappresentanti del genere clorofite abbiamo le filamentose Spirogyra e Oedogonium.
Rodofite
Le Rodofite sono la classe delle cosiddette alghe rosse. Oggi nel campo dell’acquariofilia dolce se ne conoscono circa duecento specie, mentre in ambito marino il numero sale vertiginosamente. Si caratterizzano per la presenza di pigmenti fotosintetici non comuni, in quanto oltre alla clorofilla a, possiedono sempre anche la clorofilla d e a volte diversi altri elementi fotosintetici. Tra le loro caratteristiche particolari bisogna rilevare l’assenza del movimento in quanto questo tipo di alghe non possiedono flagelli. In generale la riproduzione asessuata avviene per espulsione di monospore: al termine del filamento queste alghe possono rilasciare un numero notevole di spore attive pronte a colonizzare successivamente altre porzioni di territorio. Tra i principali esemplari osservabili nei nostri acquari segnalo il genere Audouinella, ovvero le cosiddette alghe nere a pennello. Queste alghe prendono il loro nomignolo dal loro aspetto, in quanto si presentano come un piccolo ciuffo nero-violaceo ancorato a qualsiasi oggetto, sia esso una pianta, un sasso o un legno.
Bacillariofite
Le Bacillariofite sono la classe delle diatomee, altre alghe abbastanza diffuse in acquario, soprattutto durante la fase dell’allestimento e della maturazione del filtro. Oggi se ne conoscono qualche migliaia di specie e sappiamo che oltre la clorofilla a e c, possiedono numerosi altri pigmenti capaci di catturare diverse bande luminose. Tutte le specie di diatomee conosciute posseggono una parete esterna molto resistente, costituita da silicio che viene chiamata frustula. Questa è costituita da due diverse parete che si incastrano a mo’ di scatole sovrapponendosi. La parte superiore di dimensioni maggiori viene chiamata epiteca, mentre quella inferiore viene chiamata ipoteca. In genere la frustula presenta una fessura sulla parte superiore, da cui deriva il nome dell’alga, in quanto diatomea in greco significa “attraverso il taglio”. La riproduzione avviene attraverso la creazione di una nuova ipoteca sempre minore fin quando, giunti alla dimensione non divisibile dell’ipoteca, avviene la riproduzione sessuale. In genere questo tipo di alga compare negli acquari dove si introduce acqua ricca di silicati, il materiale che compone principalmente la frustula, come ad esempio la nostra acqua di rubinetto non ben trattata. Si manifesta come una sorta di granelli di polvere marrone che ricopre le foglie delle piante e gli altri elementi di arredo, come rocce e legni. Spesso la si osserva anche sui vetri del termometro o dell’acquario e possono essere facilmente rimosse o con un batuffolo di lana, o con un normale raschietto calamitato. Sono alghe innocue e a volte spariscono appena le condizioni della vasca si equilibrano.
Tipologie più comuni
Una volta acquisite le informazioni relative ai diversi raggruppamenti delle classi di alghe che conosciamo, sicuramente l’attenzione può essere spostata un pochino maggiormente sul pratico, ovvero nell’osservazione di come le diverse alghe si possono presentare agli occhi dell’acquariofilo direttamente nella propria vasca. Sicuramente ci sono alcuni tipi di alghe che tutti abbiamo imparato a riconoscere, altre invece che compaiono in determinate condizioni sono state compagne di vasca solo di alcuni. Credo in definitiva, che la cosa migliore sia fare una panoramica di quelle che più comunemente possono presentarsi ai nostri occhi nello svolgimento quotidiano di questo fantastico hobby. Riuscire ad identificare quale alga è presente in vasca ci permetterà di raccogliere tutte le informazioni utili per sconfiggere la sua infestazione e soprattutto svelare quale errore abbiamo commesso questa volta. Ma vedrete che non tutte son una punizione divina, ed alcune invece contribuiranno all’equilibrio biologico del vostro acquario.
Alghe verdi puntiformi
Molto si è discusso su un aspetto di questa tipologia di alga: molti ritengono che sia indice di acqua di buona qualità, altri invece che questa tesi sia infondata. Sicuramente l’alga verde puntiforme si presenta come una miriade di piccole macchie colorate che invadono in maniera lenta e costante gli arredi dell’acquario. La colorazione può variare dal verde al verde scuro, più intenso e spesso in tutti gli acquari l’abbiamo viste proliferare nei vetri della vasca. Se nella parte anteriore con calamite e raschietti è stato possibile rimuoverle, nella parte posteriore lasciare che queste alghe proliferino assicura un buon cibo vegetale agli avannotti che avrete la fortuna di ospitare. Non sono assolutamente alghe dannose, sia per le piante che per i pesci, per i quali come detto possono essere una variazione alla loro dieta base. Son però molto tenaci e neppure i pesci mangia alghe riescono a debellarle del tutto. Personalmente ritengo che a parte l’utilità alimentare, avere qualche oggetto di arredamento colorato da queste alghe, rende l’ambiente più vicino a quello naturale e l’effetto è quello di non trovarsi difronte ad un ambiente del tutto sterile.
Alghe Verdi Filamentose
Anche in questo caso valgono i discorsi fatti per le alghe verdi puntiformi: alcuni ritengono che la comparsa di alghe verdi filamentose sia segno di ottimi valori chimici in vasca, altri ritengono che non ci sia alcuna connessione. La mia esperienza personale mi porta a dire che la loro comparsa in fase di allestimento di un acquario è quasi un must. Il loro aspetto è quelli di piccoli capelli sottili, e solitamente sono stimolate dalla presenza di una forte illuminazione. Non a caso infestano per prime le piante che più sono esposte alla fonte luminosa. Generalmente non provocano danni fisici alle piante, se non per il fatto che entrano in competizione con loro per l’acquisizione dei nutrienti.
Alghe Verdi a pelliccia
Anche questa tipologia di alghe viene fomentata da una forte illuminazione, anche se i fattori cruciali sono rappresentati da alte concentrazioni di fosfati e nitrati. Quindi spesso sono il segno di una manutenzione della vasca che non viene effettuata regolarmente e in maniera corretta. Di solito formano dei cespuglietti verde scuro e si annidano su ogni genere di substrato, a partire dalle rocce, ai legni, alle piante. Son capaci di diffondersi rapidamente e son difficili da contrastare poiché i pesci alghivori ne mangiano solo gli steli giovani e teneri. In questo modo riescono facilmente a diffondersi nei luoghi limitrofi alla loro comparsa fino a conquistare tuta la superficie dell’acquario nel caso in cui le condizioni alla loro esistenza siano molto favorevoli. Non si riesce a contrastarle nemmeno variando i valori chimici dell’acqua, in quanto tollerano parametri disparati.
Alghe Nere Puntiformi
Questa tipologia di alghe si forma sulle foglie coriacee di alcune piante, come ad esempio Anubias, soprattutto in quelle più vecchie e vulnerabili. Anche in questo caso grandi innalzamenti di azoto e fosforo possono essere fattori scatenanti. Quindi occhio alla cura della vasca e alla qualità dell’acqua: effettuate manutenzione regolare e pulite almeno una volta l’anno il filtro. Ma l’accortezza maggiore consiste nell’evitare il sovraffollamento della vasca che può comportare la presenza di molti rifiuti organici in vasca. Si manifestano come estesi punti neri sulle foglie per poi diffondersi in maniera copiosa fino a compromettere notevolmente la salute della pianta.
Alghe a Gomitolo
Queste alghe formano dei filamenti di colore verde scuro che si arrotolano a gomitolo. Nella maggior parte dei casi non sono pericolose, in quanto non danneggiano la salute delle piante e neppure dei pesci (la loro funzione è quella di sottrarre alcune sostanze alla crescita delle piante). Spesso sopraggiungono al termine della maturazione di una vasca di nuovo allestimento. Spariranno appena le condizioni nutritive tenderanno a calibrarsi e le piante prenderanno il sopravvento.
Alghe Nere a pennello
Queste alghe rosse sono molto difficili da eliminare e compaiono anch’esse sul margine delle foglie coriacee di determinate piante, colpendo soprattutto le foglie più vecchie. Si presentano come sottili fili neri che si addensano lungo il margine delle foglie formando delle vere e proprie barbe. In questo caso possono raggiungere anche la lunghezza di 20 millimetri nelle condizioni più favorevoli. Molto si è discusso e si discute su queste condizioni: una parte della dottrina afferma che queste alghe si presentano a causa di un eccessiva presenza di rifiuti organici in acqua, un’altra invece afferma che al contrario amano acque pulite ed anzi un eccesso di nitrati e fosfati ne rallenta le diffusione. Ancora una volta l’esperienza di ognuno potrà far propendere la propria tesi a favore dell’uno o dell’altro. In generale è bene fornire piante antagoniste, capaci di rubare subito nutrienti come Egeria e Hygrophila.
Alghe a Barba
Queste alghe prediligono acqua calcarea, con elevata quantità di nitrati e fosfati. Sono alghe rosse e solitamente ci appaiono con una forma ramificata che può estendersi anche diversi centimetri. Assumono una colorazione grigiastra e sono molto tenaci, prediligendo le zone in superficie molto più esposte alla fonte luminosa. Non a caso spesso aggrediscono piante che hanno raggiunto questa posizione.
Alghe Verdi a Ciuffo
Le alghe verdi a ciuffo appartengono al genere Phitophora e possono raggiungere dimensioni anche di qualche centimetro. Come è facile intuire dal nome, formano dei veri e propri ciuffi che si insediano sugli elementi dell’arredo, come rocce o legni, purchè siano esposti ad una forte concentrazione luminosa. Non sono pericolose, in quanto non tendono a danneggiare le piante: sono rarissimi i casi di aggressione ad un esemplare di pianta superiore. In definitiva se non esagerata la sua diffusione, può apparire come una sorta di arredamento di legni e rocce. In caso contrario ruberà molti nutrienti alle piante superiori entrando in competizione con loro.
Fioriture Algali
Questo fenomeno mette in crisi molti acquariofili. In genere una fioritura algale avviene per opera di alghe unicellulari del genere Volvox. Quando avviene tutta l’acqua si ombra di un colore verde pallido o giallo chiaro, come se ci fosse un forte effetto nebbia. In genere sono il sintomo del degrado più totale delle condizioni della nostra vasca, a causa della nostra trascuratezza nelle operazioni di manutenzione e cambio parziale. È possibile utilizzare delle lampade a raggi ultravioletti per sterilizzare l’acqua ed eliminarle, ma successivamente è necessario prestare più attenzione alla cura del proprio acquario ed evitare che i livelli di fosforo e azoto non raggiungano livelli di guardia. Evitate anche una illuminazione eccessiva, anche questa concausa del verificarsi di una fioritura algale.
Alghe verdi-azzurre
Sono i famosissimi cianobatteri. Si presentano in agglomerati viscosi di spessore differente e prendono possesso di ampie zone del fondo e degli arredi, comprese le piante. Assumono la classica colorazione verde-azzurro turchese a causa della presenza di numerosi altri pigmenti fotosintetici oltre la clorofilla a. Per questo motivo sono capaci di sfruttare raggi luminosi di qualsiasi tipo, riuscendo ad adattarsi in maniera molto efficiente a diverse condizioni luminose. In realtà non sono vere e proprie alghe ma batteri Gram negativi, capaci di proliferare in maniera copiosa nel momento in cui le condizioni della vasca lo permettono. Fino a quel momento possono rimanere in stato latente e attendere l’occasione giusta. Il problema che una volta che si manifestano soffocheranno qualsiasi pianta presente ricoprendo tutto con la loro patina untuosa. In ogni caso sono facilmente asportabili con un tubo di gomma: eseguite questa operazione fin quando non li avrete rimosse tutte manualmente e in seguito evitate di avere piante sofferenti e acqua ricca di sostanze di rifiuto.
In definitiva, possiamo concludere che le alghe più pericolose in acquario sono rappresentate da quelle verdi-azzure, ovvero i cianobatteri, e le alghe rosse, in tutte le loro forme, vero incubo di ogni acquariofilo. In entrambi i casi tutto il sistema acquario è sottoposto a pericolo ed è necessario intervenire subito per evitare il peggio, avendo a che fare con alghe molto tenaci. Discorso diverso vale per le diatomee e le alghe verdi, che sono manifestazioni algali non così nocive o preoccupanti e in genere si tende a risolvere la situazione con molta pazienza, calma e costanza negli interventi.