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Il rituale di accoppiamento dei Colisa Lalia, così come di tutti gli Anabantidi, è qualcosa di assolutamente straordinario da sperimentare. In particolare Colisa Lalia appare ancora più interessante da osservare in quanto non si limita alla costruzione del nido di bolle, ma utilizza anche pezzi vegetali che rendono il nido ancora più maestoso. La voglia di allevare il genere Colisa è stata grande: non solo per i loro magnifici colori che il maschio riesce a regalare se tenuto nelle condizioni corrette, ma soprattutto per il meraviglioso rituale di accoppiamento che tutti gli acquariofili, almeno una volta nella vita, devono osservare dal vivo. In effetti Colisa Lalia applica le stesse procedure di accoppiamento degli altri Anabantidi: costruzione di un nido di bolle molto corposo, ma con l’utilizzo di molti pezzi di vegetali per rafforzare la struttura del nido stesso. Culmine meraviglioso della costruzione del nido, è sicuramente l’abbraccio focoso sotto la costruzione di bolle e foglie, che propone la deposizione delle uova da parte della femmina e il seme da parte del maschio. Successivamente è il maschio che raccoglie le uova con la bocca e le sistema all’interno del nido prendendosene cura e scacciando la femmina. Tutto questo è quello che la letteratura racconta: ed è per assistere dal vivo a queste scene che ho allestito il mio acquario per Anabantidi.
Quello che invece la letteratura non dice, è come arrivare con successo a questo traguardo. Ciò per tutta una serie di motivi: essendo pesci molto adattabili e robusti, anche se forse Colisa Lalia è leggermente più delicato rispetto ad esempio ai Trichogaster, si sono ottenute riproduzioni nelle condizioni più disparate e addirittura anche negli acquari di comunità. In definitiva, anche questa situazione mi ha incuriosito ancora di più, per il semplice fatto che ho dovuto sviluppare la mia personale via al successo con questo pesce meraviglioso.
L’ambiente
Deve essere presente ricca vegetazione in ogni zona della vasca: solo nella parte anteriore viene lasciato spazio per il nuoto, per il resto piante alte (Rotala Rotundifolia, Vallisneria Rubra Serpanta) dominano lo sfondo creando molti nascondigli soprattutto utili alle femmine, mentre al centro le Cryptocoryne la fanno da padrone. Ma l’elemento fondamentale dal punto di vista vegetale per mettere a proprio agio gli Anabantidi è sicuramente la Riccia Fluitans lasciata galleggiare ampiamente sulla superficie dell’acqua. Il ph è di 6.8, quindi leggermente acido, e l’acqua è tenera con Kh pari a 4. La temperatura viene mantenuta costante a 26 gradi, ma durante il periodo riproduttivo viene alzata a 28. Al momento della riproduzione dei Colisa erano presenti in vasca: due femmine di Trichogaster Leeri, quattro Pangio, due Gyrinocheilus Aymonieri, 50 Red Cherry.
Costruzione del nido
Nell’ambiente descritto, sia il maschio che la femmina di Colisa Lalia sono stati alimentati in maniera varia e completa, con mangimi arricchiti di vitamine e cibo vivo per circa due settimane prima dell’accoppiamento. Durante questo periodo il maschio ha sviluppato la livrea nuziale, in particolare evidenziando colori molto sgargianti e soprattutto la classica colorazione turchese sotto la gola che testimonia la sua propensione all’accoppiamento. Il primo evidente segno dell’inizio del rituale riproduttivo consiste nella costruzione del nido da parte del maschio: in questo caso lo vedrete nuotare nervosamente nella vasca cercando di strappare la vegetazione o qualsiasi cosa reputi idonea alla costruzione. Nel mio caso la Riccia Fluitans e altre parti vegetali delle restanti piante lo hanno soddisfatto molto. E’ bello vederlo correre verso la zona adibita alla costruzione del nido con qualche pezzetto di vegetale in bocca: nel mio caso lo ha costruito nella parte posteriore dove la corrente era praticamente nulla e la Vallisneria e la Rotala piegavano sulla superficie dell’acqua.
Posizionamento bolle nel nido
Dopo la fase di costruzione del nido, il maschio sostituisce le corse con i ramoscelli in bocca, con violente salite verso la superficie. Lo potrete osservare respirare velocemente cercando di aspirare più aria possibile per poi correre sotto il nido e lasciare andare numerose bolle di aria. Queste si incastreranno bene tra i rametti di Riccia Fluitans che ha ammassato sapientemente nella posizione desiderata. Saranno queste bolle che verranno utilizzate per collocare le uova una volta deposte e fecondate. Il maschio le spingerà sempre più verso la superficie per permetterne l’ossigenazione: non è raro aprire il coperchio e vedere il nido di bolle fuoriuscire di qualche cm dalla superficie dell’acqua.
Conduzione al nido
Durante la fase di costruzione del nido e dell’ancoraggio delle bolle, il maschio scaccia la femmina con veemenza. Lei non può far altro che nascondersi e risalire di volta in volta per prendere una boccata d’aria in superficie. Ma non temete, le dimostrazioni di arroganza e violenza del maschio sono calcolate e innocue, a patto che la femmina abbia molta vegetazione dove nascondersi. Ma vi accorgerete che quando il nido è concluso e pieno di bolle, il maschio cambia attenggiamento: inizia la fase di conduzione al nido. Lo vedrete procedere verso la femmina, come sempre mostrare il fianco in forma sigmoide e ostentare le pinne colorate: a differenza delle altre volte vedrete che non tocca più violentemente il corpo della femmina con la bocca, ma vira immediatamente prima per poi correre verso il nido. La femmina di contro lo seguirà per il tragitto imparando dove il compagno ha posizionato il nido. Solo quando sarà pronta lo seguirà definitivamente sotto il nido. Con attenzione, potete osservare che il tragitto della femmina si accorcia sempre di più verso il nido.
Approccio della femmina
Quando la femmina si sente ormai pronta all’accoppiamento, termina il suo percorso sotto il nido, ma a volte può essere ancora titubante e stimola il maschio con piccoli colpi con la bocca sul corpo. Risulta essere il segnale che l’accoppiamento avrà presto inizio, ma il maschio in questa fase si dimostra ancora scontroso con la femmina, scacciandola al termine dell’approccio.
L’abbraccio
Finalmente al culmine dei giochi amorosi giunge il tanto atteso abbraccio tra il maschio e la femmina. E’ molto emozionante vederlo dal vivo e forse nessun altro pesce riesce a dare sensazioni simili osservandone la sequenza. Il maschio piega il suo corpo ad U al termine di un balletto in tondo che fanno entrambi. La femmina nuota dentro il copro piegato del maschio che la stringe con forza a sè. Dopo qualche attimo vedrete i due corpicini fremere l’un l’altro: è il segno dell’emissione delle uova da parte della femmina e del seme da parte del maschio. Successivamente la femmina sembrerà quasi stordita, incapace di nuotare, ma dopo qualche secondo scapperà via, mentre il maschio la scaccerà con violenza. Sarà lui a raccogliere le uova e sistemarle nel nido. A distanza di qualche minuto seguiranno altri intensi abbracci.
Consigli
Acquario ricco di vegetazione che arrivi in superficie: in particolare graditissima Riccia Fluitans o altre piante galleggianti
Acqua leggermente acida (ph tra 6.7 e 6.9) e tenera (kh tra 3 e 5)
Compagni di vasca non turbolenti e non aggressivi; l’optimum sarebbe una vasca dedicata soprattutto per salvare la maggior parte degli avannotti una volta nati
Evitate categoricamente di inserire altri Anabantidi
Consigliato l’inserimento di un maschio e due o tre femmine
Alimentazione molto varia e nutriente per almeno due settimane per preparare la riproduzione: ottima anche l’aggiunta di vitamine e ottimo cibo vivo come le Dafnie
Aumento graduale della temperatura di almeno due gradi rispetto a quelli di allevamento, raggiungendo quindi un valore di circa 28 gradi
Allontanamento per qualche giorno della femmina dalla vasca.
Abbassamento del livello dell’acqua a circa 30 cm.
Un evento molto importante.