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Lo Pterophyllum scalare, noto come scalare, è un pesce tropicale d’acqua dolce. Parliamo di uno degli esemplari d’acquario più eleganti sia per l’aspetto estetico che per il portamento. Robusto e pronto a riprodursi in cattività senza particolari accorgimenti, questo pesce è adatto a chi si avvicina al mondo degli acquari per la prima volta.
Originari dei bacini dell’Orinoco, fiume dell’America meridionale, e dei grandi fiumi come il Rio delle Amazzoni, in natura questi pesci abitano in paludi o in ambienti sommersi con vegetazione fitta e acqua chiara o limacciosa. A parlare per la prima volta di questo pesce fu Lichtenstein nel 1823 riferendosi a un pesce catturato in Brasile, custodito nel Museo di Berlino e da lui chiamato Zeus scalaris.
Gli scalari hanno un corpo lungo e appiattito a forma di disco su cui emergono chiaramente le pinne, dandogli una caratteristica sembianza triangolare. La colorazione del corpo ha un fondo argenteo con quattro strisce dall’alto al basso di colore marrone scuro o nero che sono visibili quando il pesce è in forma. Il tutto tende invece a perdere vivacità cromatica in caso di paura, condizioni ambientali non favorevoli. La prima fascia attraversa per la precisione l’occhio, la seconda va dai primi raggi della pinna dorsale sino all’apertura anale, la terza colora la parte centrale del corpo, la quarta è vicino al peduncolo caudale.
Oggi è possibile trovare tante varietà diverse di Pterophyllum scalare, alcune sono molto diffuse, altre meno. Vi sono anche varianti standardizzate in base alle forme delle pinne.
Vediamo dunque alcune tipologie
-Wild, con livrea originaria, 3 righe verticali brune e riflessi metallici
-Silver, con corpo grigio argenteo e 3 o 5 linee nere verticali
-Zebra, con un numero maggiore di linee verticali
-White, con corpo bianco e pinne bianco trasparenti
-Marble, colore di fondo bianco argenteo, testa e dorso color oro
-Koi, simile alla carpa koi, corpo di colore bianco e striature nere ed arancioni
-Albino, occhi rossi, corpo bianco o giallastro e disegni giallo chiari
-Black, il più raffinato, con un corpo nero
-Half Black, con fondo argenteo, riflessi metallici e parte finale del corpo grigio scuro
-Parlscale, con scaglie dalla superficie irregolare che riflettono la luce
-Philippine Blue, nati per mano di allevatori delle Filippine, con riflessi blu-verdi metallizzati sia sul corpo che sulle pinne.
Allestimento dell’Acquario per Pterophyllum Scalare
Lo Pterophyllum scalare ha una grande adattabilità, sopporta sia temperature basse, 21 gradi, che alte, 30 gradi, abita in acque sia con ph basso meno di 6 che in acque alcaline 7,5. Una volta inserito in acquario, sarebbe comunque preferibile tenerlo in acqua acida ph 6 e con una temperatura media costante di 26 o 27 gradi.
Dato che lo Pterophyllum scalare cresce fino a 15 cm di lunghezza e 20 cm d’altezza, si consiglia di munirsi di una vasca alta e lunga che accolga almeno 360 litri per far convivere bene una media di 5 esemplari, non di più. Quali altre caratteristiche deve avere un acquario? Ghiaietto di granulometria media possibilmente sul fondo, una illuminazione discreta e non eccessiva, un buon impianto di filtraggio.
Gli scalari preferiscono un acquario molto piantumato con piante alte attraverso le quali nuotare e trovare riparo. In linea di massima sono pesci pacifici, ma può capitare che diventino protagonisti di risse con gli altri del proprio genere. Per questo motivo è preferibile allevarli sempre in piccoli gruppi. Sì all’inserimento in acquari di comunità, ma meglio non unirli a pesci molto più piccoli in quanto potrebbero mangiarli. Quando si forma una coppia per la riproduzione, si preferisce allontanarla e spostarla nel più breve tempo possibile in un altro acquario, i protagonisti della coppia riproduttiva, infatti, possono diventare aggressivi e avere atteggiamenti difficili verso gli altri pesci in vasca.
In ogni caso, bisogna ricordare che lo scalare è un predatore. La particolare forma a foglia delle sue pinne lo rende certamente unico, ma allo stesso tempo lo espone alle mire di altri pesci. La convivenza con compagni che sentono il desiderio di mordere queste appendici è dunque sconsigliata. Le pinne danneggiate dai morsi possono infatti causare gravi problemi motori, un indebolimento fisico generale e una serie di infezioni batteriche.
Gli Pterophyllum scalare sono pesci onnivori, se in natura mangiano soprattutto piccoli crostacei e vari invertebrati acquatici, in un acquario si nutrono di mangime secco senza problemi. Per garantire comunque ottime condizioni, si consiglia di fornire loro periodicamente anche cibo congelato.
Riproduzione dello Pterophyllum Scalare
Il dimorfismo sessuale, negli scalari, è difficile da individuare ad occhio nudo molto più che in altri pesci. I maschi, comunque, hanno una papilla genitale più piccola e appuntita rispetto alle femmine, il loro organo depositore, ovidotto, ha forma cilindrica, ma questo dettaglio si può notare solo quando la deposizione delle uova è già in atto.
In età matura, gli scalari si staccano facilmente dal branco originario in quanto tendono a riprodursi in alcuni mesi dell’anno con estrema frequenza, anche ogni 20 giorni, alternando queste fasi feconde ad altre di massimo riposo. Una volta che questi pesci vivono il loro periodo riproduttivo, il maschio inizia a corteggiare la femmina con una serie di danze. La coppia, che di solito rimane fedele per tutta la vita, sceglie la foglia di una pianta e inizia a ripulirla per farvi aderire le uova e rilasciare gli spermatozoi. A deposizione avvenuta, la coppia cura le uova e controlla il territorio. Durante il periodo della cova e della crescita degli avannotti, i due pesci sono infatti molto uniti e si preoccupano di difendere in ogni caso la prole. Non è difficile dunque ammettere che gli scalari sono dei buoni genitori, ma è importante assicurarsi che siano sempre nutriti bene.
Proteggere le uova dai pesci adulti è un’accortezza da non dimenticare, l punto che molti allevatori decidono spesso di spostarle in un altro acquario non appena sono state fecondate.
Se le uova non sono state fecondate, dopo circa 24 ore cominceranno ad assumere una colorazione bianco latte per poi essere attaccate da funghi e decomporsi dopo circa 48 ore. Le uova fecondate, invece, inizieranno a mostrare le code degli avannotti. Il terzo giorno, le sacche saranno visibili e i genitori nuoteranno intorno ai figli prossimi alla nascita. Nei primi giorni gli avannotti consumano il sacco vitellino e solo successivamente iniziano a muoversi liberamente in acqua, sempre curati da entrambi i genitori. In questa fase sarà necessario nutrire i pesciolini con infusori e cibo in polvere per avannotti disponibili in qualsiasi negozio specializzato da servire più volte al giorno con l’aiuto di un tubetto di plastica. Attenzione a non innervosire i genitori, davanti a un qualsiasi pericolo potrebbero infatti reagire mangiando le uova o gli stessi avannotti. Un’ottima dieta, una buona qualità dell’acqua e frequenti cambi sono sicuramente alcuni degli elementi che permetteranno di fare crescere bene i piccoli.