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Sai cosa rende un acquario marino davvero vivo e pulsante, al di là dei meravigliosi pesci e coralli che lo popolano? Il movimento dell’acqua. Quelle correnti che trasportano ossigeno, nutrienti e rimuovono scorie e detriti. Se pensi alle barriere coralline in natura, l’acqua non è mai ferma: onde e correnti spostano di continuo plancton, sabbia e rifiuti, garantendo un ambiente ricco. Ecco perché, in un acquario domestico, non possiamo ignorare l’importanza delle pompe di movimento. In questa guida approfondita, ti spiegherò a cosa servono, come sceglierle e quanti litri/ora servono per mantenere i tuoi invertebrati felici e i pesci in piena salute.
Perché il movimento dell’acqua è così importante
Quando si parla di “pompe di circolazione” in un acquario marino, in realtà ci riferiamo a due tipologie differenti:
- Pompa di mandata: ha il compito di riportare l’acqua dalla sump (dove si trovano i filtri e altri dispositivi) al display principale.
- Pompa di movimento: crea flussi interni alla vasca, simulando correnti e rimescolando l’acqua in tutti i punti.
In un acquario berlinese — modello piuttosto comune — si raccomanda una potenza totale pari a 20 volte il volume della vasca. Significa che, se abbiamo un acquario da 300 litri, servono pompe in grado di muovere 6.000 litri/ora. La pompa di mandata contribuisce a questa circolazione, ma è preferibile “affidare” la maggior parte dei flussi alle pompe di movimento, perché sono loro a gestire le correnti localizzate.
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In natura, le correnti marine sono il mezzo con cui coralli, pesci e invertebrati ricevono cibo, ossigeno e persino larve o particelle riproduttive. Nella vasca di casa, siamo noi a dover creare queste condizioni. Se il movimento è insufficiente, alcune aree restano stagnanti, si accumulano sporcizia e sedimenti, e scatta il rischio di focolai di alghe (inclusi i famigerati cianobatteri). Inoltre, i coralli possono soffrire la mancanza di ossigeno o di nutrienti, riducendo la propria crescita e vitalità.
Al contrario, un flusso troppo forte, costante e in un’unica direzione, può “stressare” coralli e pesci, soprattutto certe specie che amano correnti più lente. La parola chiave è equilibrio: movimento intenso, ma distribuito in modo da non colpire sempre lo stesso punto e da toccare tutta la colonna d’acqua.
Pompa di mandata o pompa a secco – A cosa servono
Prima di concentrarci sulle pompe di movimento, è utile dare uno sguardo rapido alle pompe di mandata. Sono quelle che prelevano l’acqua dal sump e la riportano in vasca. Esistono modelli:
- A immersione: si posizionano direttamente nel sump. Più economici e semplici da installare.
- A secco: si trovano all’esterno del sump, collegate con raccordi stagni. Dissipano il calore nell’aria, evitando di scaldare l’acqua (cosa che d’estate può salvare molti animali), ma aumentano i possibili punti di perdite.
Spesso la potenza della pompa di mandata è minore di quella totale necessaria per l’intero acquario, perché la porzione più sostanziosa del movimento è demandata alle pompe di circolazione interne alla vasca.
Le pompe di movimento- Come sceglierle
Adesso entriamo nel cuore della questione: le pompe di movimento. Sono dispositivi che generano flussi orizzontali o diagonali, così da ricreare l’effetto delle correnti marine. Ecco i criteri più importanti per scegliere quella giusta:
- Portata (litri/ora): quanta acqua riesce a muovere in un’ora. Come accennato, su un acquario da 300 litri puoi raggiungere (o superare) i 6.000 litri/ora complessivi.
- Larghezza del flusso: alcune pompe sparano un getto stretto e potente, altre diffondono la corrente in modo più ampio. Per i coralli SPS (Small Polyp Stony) spesso si usano pompe con flussi ampi e vigorosi, mentre in altri contesti è bene non “colpire” i coralli con getti troppo diretti.
- Possibilità di regolazione: molte pompe moderne offrono controller per impostare diversi programmi, simulare onde, alternare intensità e così via. Se non vuoi complicarti la vita, puoi puntare su modelli semplici, ma il controllo avanzato può fare la differenza.
- Dimensioni e ingombro: la pompa sarà a vista in vasca. Valuta se preferisci un modello più compatto o se hai abbastanza spazio per uno più grande.
- Consumi elettrici: magari non è la prima cosa a cui pensi, ma in un acquario con molte pompe, la bolletta può lievitare. Scegliendo modelli a basso consumo, farai un favore al portafoglio.
Te lo chiederai sicuramente: “Ma alla fine, quanto movimento serve?” La regola empirica è di almeno 10 volte il volume della vasca per pesci e coralli molli o LPS, e almeno 20 volte per coralli SPS. In pratica:
- Pesci e coralli molli/LPS: in un acquario da 200 litri, totale movimento di almeno 2.000 L/h, meglio se diviso su due pompe da 1.000 L/h (o una da 1.200 e un’altra da 800, e così via).
- Coralli duri SPS: in una vasca da 300 litri, ti serviranno 6.000 L/h di movimento suddivisi su più pompe (ad esempio, tre pompe da 2.000 L/h l’una).
Ovviamente, non è una legge incisa nella pietra: conta anche la forma della vasca (se è molto lunga, se è cubica), la disposizione delle rocce e i punti dove si accumulano detriti.
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Come posizionare le pompe di movimento in acquario
Una volta acquistate, devi sistemare le pompe in modo intelligente. Spesso si posizionano sui lati corti dell’acquario, in modo che i flussi si dirigano lungo la lunghezza della vasca. Oppure si possono collocare su entrambi i lati lunghi, a diverse altezze, per creare un movimento più caotico e naturale. L’idea è evitare che si formi una sola corrente fissa, che non è realistica e che irrita i coralli (specie se colpiti costantemente dallo stesso lato).
- Schema semplice: 2 pompe, una su ciascun lato corto, che si alternano o lavorano insieme a intensità diverse.
- Schema avanzato: 3 o 4 pompe, magari su controller o timer, che si attivano e disattivano in sequenza. Così crei correnti incrociate, zone di turbolenza e momenti di calma apparente.
- Simulazione “marea”: un timer che ogni 6 ore fa spegnere una coppia di pompe e accenderne un’altra, riproducendo un flusso che “va e viene,” come l’alta e la bassa marea.
Se sei un tipo creativo, puoi divertirti a programmare orari di funzionamento differenti per le singole pompe, ricreando la condizione di vortici e cambi di corrente tipici del mare aperto.
Sistemi di controllo Avanzati
Oggi il mercato offre apparecchi più evoluti — a volte chiamati “Wave master” o “Wave controller” — che regolano le pompe con programmi predefiniti. Alcuni simulano addirittura il moto ondoso, modulando la velocità per creare vere e proprie onde stazionarie in vasca. Immagina di vedere l’acqua oscillare avanti e indietro, come in un frammento di barriera corallina. Un altro plus di questi apparecchi è la “calma notturna,” con riduzione automatica della velocità di flusso nelle ore di buio, per rispettare i ritmi circadiani di pesci e coralli.
Certo, questi strumenti hanno un costo superiore. Ma se vuoi raggiungere livelli di realismo notevoli e semplificarti la gestione delle pompe, potrebbero valere la spesa. In particolare, chi alleva coralli SPS avanzati spesso apprezza la possibilità di cambiare intensità e direzione del flusso, perché questo favorisce una crescita più naturale degli scheletri corallini e mantiene la vasca più pulita.
Qualche esempio pratico di configurazione
Esempio 1: Acquario da 200 litri con coralli molli e qualche LPS
- Pompa di mandata da 1.000 L/h posizionata nel sump.
- Due pompe di movimento, ognuna da 1.000 L/h, collocate in alto sui lati opposti della vasca, puntate in diagonale. Totale: 3.000 L/h. Sufficienti per i molli e gli LPS, senza eccessi.
- Timer che spegne una delle due pompe per qualche ora al giorno, per variare leggermente la direzione del flusso.
Esempio 2: Acquario da 300 litri dedicato agli SPS
- Pompa di mandata da 2.500 L/h (in sump).
- Due pompe di movimento da 3.000 L/h l’una, o magari tre da 2.000 L/h, con un controller che ne alterna l’uso. Totale dai 6.000 agli 8.000 L/h in vasca. Ottimo per gli SPS, che amano correnti vigorose.
- Un sistema di controllo wave maker: di giorno intensità massima, di notte riduzione del 20-30% per simulare una calma notturna.
Conclusioni
Le pompe di movimento sono l’anima di un acquario marino ben allestito, insieme alle pompe di mandata, allo schiumatoio e a un sistema di filtraggio adeguato. Creano correnti che nutrono i coralli, eliminano i detriti, ossigenano l’acqua e riducono il rischio di patologie e alghe indesiderate. Se vuoi replicare l’atmosfera di un reef in salotto, devi assicurarti di avere una circolazione ben studiata.
- Ricorda le regolette base: 10 volte il volume per una vasca di pesci e coralli molli, almeno 20 volte per coralli SPS.
- Distribuisci le pompe in modo che il flusso colpisca ogni angolo, ma non in modo eccessivo e monotono.
- Se puoi permetterti un controller o un wave maker, potrai ricreare scenari di corrente più naturali e flessibili.
- Dedica qualche ora all’osservazione e ai test: a volte basta spostare una pompa di 5-10 cm per cambiare completamente la dinamica del flusso.
Mettere le mani nell’acquario per regolare le pompe, sperimentare configurazioni diverse e vedere la reazione degli animali è parte del piacere dell’acquariofilia. Ogni vasca fa storia a sé, e ciò che funziona a meraviglia in un acquario da 200 litri con coralli molli potrebbe non essere adatto a un 400 litri con SPS. Ma con pazienza e attenzione, troverai il giusto assetto: i tuoi pesci nuoteranno più attivi, i coralli mostreranno polipi estroflessi e, soprattutto, manterrai un ambiente equilibrato.