I Gasteropodi sono degli interessantissimi ospiti per il vostro acquario di acqua dolce, ma come tutti gli esseri viventi che andrete ad ospitare, necessitano di determinate condizioni che dovrete riprodurre. Questo comporta che dovrete necessariamente incamerare molte informazioni prima di inserirne qualcuno in vasca: più o meno conviene seguire le stesse regole di acquisizione di informazioni che comunemente si applicano prima dell’acquisto di qualsiasi pesce. Un buon acquariofilo, o almeno un acquariofilo non superficiale, sa che la consapevolezza delle informazioni può risultare cruciale in tal senso. Cerchiamo quindi di inquadrare la classe dei Gasteropodi in acqua dolce. Sicuramente possiamo affermare che appartengono al genere dei Molluschi, che vanta molte specie di invertebrati suddivisi in diverse classi. Di queste classi, solo due, i Gasteropodi e i Bivalvi sono presenti negli acquari di acqua dolce e per questo mi sembra opportuno concentrarsi su di essi. In linea generale possiamo dire che i caratteri comuni di un gasteropode consistono in un corpo con elementi ben delineati: sono provvisti di un capo, un piede, un sacco viscerale, un mantello ed infine, l’elemento forse distintivo per eccellenza, di una conchiglia. Pensiamo quindi alla classica lumaca: il capo è posto in posizione anteriore rispetto al piede e solitamente è provvisto di due antenne che ospitano i bulbi oculari; il piede invece è in posizione centrale e rappresenta l’organo locomotore grazie al quale questi animali riescono a spostarsi; sopra ad esso si presenta il sacco viscerale che contiene la maggior parte degli organi interni ed è avvolto dal mantello, una importantissima formazione cutanea che ha il compito di secernere sostanze capaci di dar vita alla formazione della conchiglia.
Quest’ultima, è indubbiamente l’elemento saliente e distintivo di ogni mollusco: considerate che essa viene secreta in diversi strati sovrapposti dal mantello e acquisisce una consistenza calcarea notevole (circa il 90% è rappresentato da carbonato di calcio e fosfati di calcio). Nella quasi totalità dei casi, tuttavia, essa rappresenta un elemento unico: la sola eccezione che mi viene in mente è infatti rappresentata dai bivalvi che appunto ne posseggono due in stretta connessione. La loro conformazione è l’elemento che più incuriosisce l’osservatore: splendide conchiglie possono rappresentare oggetti di arredamento o di ornamento eccezionali. Nelle nostre vasche qualche apprezzamento viene indirizzato anche nei confronti dei colori vivaci o dei disegni estrosi che alcune di esse possono mostrare. Tenete conto che ogni qualvolta si lascia fare alla natura il suo mestiere, c’è sempre da rimanere a bocca aperta.
Comunque c’è da dire che i Gasteropodi di acqua dolce non sono così appariscenti rispetto a quelli marini, per quanto riguarda le loro forme o i colori, presentando nella maggior parte dei casi colorazioni marroncine e scure che poco destano l’attenzione. Ultimamente però le cose stanno un po’ cambiando, almeno con alcuni esemplari di Ampullarie: pensiamo al giallo intenso dei loro gusci o addirittura alla varietà blu turchese che ormai si trova spesso in commercio. Quindi anche questa considerazione viene ormai superata dai colori che alcune specie possono concedere in acquario. Eppure non sempre la presenza di questi invertebrati viene tollerata, forse perché non preventivata all’acquisto di nuove piantine, frequenti veicoli di trasmissione di alcuni esemplari comuni. In alcuni casi addirittura ci si accanisce nei loro confronti in quanto identificati come responsabili dei danni rilevati in molte piante. A ben guardare non sempre la colpa è delle piccole lumachine che popolano l’acquario: molti altri pesci possono essere molto più distruttivi di alcune specie di Gasteropodi. Inoltre, gli additivi che a volte si utilizzano per eliminarle sono spesso molto nocivi per tutti gli altri abitanti della vasca. Al contrario bisognerebbe applicare lo stesso concetto già esposto per le alghe: non sempre una presenza inaspettata è un male per la salute dell’acquario. Infatti anche per le lumachine che compaiono improvvisamente, possiamo dire che possono essere utilissimi organismi detrivori e filtratori, senza contare la grande attività di movimentazione del fondo che alcune specie concedono come ossigenazione gratuita dello stesso. Ovvio che quando esse proliferano degenerando a causa di una gestione della vasca poco accurata (eccesso di cibo sul fondo, sostanze inquinanti in eccesso), il problema può diventare serio: ma tutto parte da una nostra mancanza. Quello che voglio dire è che non sono un guaio in assoluto, a meno che non lo facciamo diventare noi! E gli errori portano sempre altri errori con loro. Infatti spesso la prima cosa che si fa è l’acquisto di qualche pesce mangiatore di lumache, primo fra tutti le diverse specie di Botia. Nessuno fa caso al fatto che questi pesci crescono moltissimo ed hanno bisogno di vasche enormi: non raramente vengono inseriti in acquario di medie dimensioni e per di più da soli (tutti i botia preferiscono vivere in gruppo), con le conseguenze ben immaginabili. Quindi il consiglio è di non accanirvi contro le specie di lumache non introdotte volontariamente, a meno che non diventino un problema vero. Anzi, tenetele sotto controllo come fareste con quelle introdotte volontariamente. Sappiate che non tutte sono danneggiatrici di piante, essendo per la maggior parte detrivore: se proprio è il caso di stilare una lista nera di lumache pericolose per le piante menziono Marisa Cornuaretis e Lymnaea Stagnalis.
Se comunque volete ridurre al minimo la possibilità di insediamento di questi ospiti improvvisi, agite con atteggiamenti preventivi: in particolare sciacquate più volte le radici e le foglie delle piante che state per inserire sotto l’acqua corrente, in maniera tale da eliminare le uova eventualmente presenti sugli esemplari acquistati. Meglio prevenire che curare: lo stesso motto delle proliferazioni algali. E se proprio non siete riusciti nell’impresa e vi ritrovate delle lumachine non fatene una tragedia, anche quando a causa della vostra cattiva gestione della vasca sono aumentate proporzionalmente di numero. Potete ad esempio attuare delle vere e proprie trappolone per rimuoverle fisicamente dalla vasca: lasciate delle esce succulente come verdure o pezzetti di patate e vedrete che dopo qualche ora molte di esse si saranno addensate sul boccone e potrete rimuoverle tutte insieme con un unico gesto. Ma al di là degli ospiti improvvisi, in molti casi, come preannunciato, l’inserimento di lumache in acquario è volontario e consapevole. In questo caso bisogna solo focalizzare l’attenzione su alcune regole fondamentali. Innanzitutto, visto che la maggior parte di queste lumache ha l’abitudine di raggiungere la superficie per deporre le uova, non disdegnano una camminata fuori dall’acqua; per questo consiglio di dedicare una vasca che abbia una copertura in modo da evitare che si verifichi quanto detto. Nella maggior parte dei casi le lumache che potete inserire sono diverse e tutte molto compatibili con altri compagni di vasca. Tra gli esemplari più comuni spiccano le diverse specie di Ampullarie molto amate per i loro colori e gli atteggiamenti miti verso le piante. In linea generale il loro allevamento è semplice in quanto tutte si adattano a valori dell’acqua abbastanza differenti: fate solo attenzione al valore del ph in quanto un’acqua acida e tenera può provocare diversi problemi al guscio delle lumache, che come sappiamo è composto di calcio, in alcuni casi danneggiandole mortalmente. Fornite quindi un’acqua dura e alcalina con ph elevato. I loro gusci in questo modo saranno sani e splendenti e le lumache vi ringrazieranno con i loro colori. Quanto all’alimentazione, non esistono grandi problemi, in quanto si ciberanno di alghe o detriti e contribuiranno a mantenere pulito il fondo eliminando i residui depositati dagli avanzi dei pesci. La loro riproduzione non è complessa, almeno non quanto il riconoscimento del sesso, poiché in alcuni esemplari risulta davvero difficile distinguere il maschio dalla femmina. In generale la forma della conchiglia può dire molto a riguardo, ma non è sempre una regola universale e può essere applicata solo ad alcuni esemplari. In molti casi addirittura non esiste il problema del riconoscimento del sesso, in quanto i soggetti sono ermafroditi, posseggono cioè le caratteristiche riproduttive di entrambi i sessi e quindi non hanno bisogno di altri esemplari per riprodursi. Se ospitate qualche gasteropode e siete fortunati vedrete ben presto grappoli di uova depositate in superficie sulle foglie delle piante o addirittura appiccicate sui vetri della vasca. Proprio da lì nasceranno tante piccole lumachine che si diffonderanno nell’acquario. Se la dieta è bilanciata ed avranno molte risorse a disposizione vedrete che lasceranno in pace le vostre piante e saranno compagne ideali di vasca per molti pesci.