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Come Abbassare i Nitriti in un Acquario di Acqua Dolce

Aggiornato il 13 Febbraio 2025 da Luca Sannino

Indice

  • 1 Perché i nitriti sono così pericolosi
  • 2 Come misurare i nitriti
  • 3 Il Ciclo dell’Azoto
  • 4 Principali cause di nitriti elevati
  • 5 Strategie per abbassare i nitriti
    • 5.1 Cambi d’acqua parziali
    • 5.2 Mantieni pulito il filtro
    • 5.3 Attenzione all’alimentazione
    • 5.4 Aiuta la colonia batterica
    • 5.5 Più piante, meno problemi
  • 6 Test periodici e valori da tenere a mente
  • 7 Cosa fare se i nitriti sono già alle stelle
  • 8 Manutenzione ordinaria per evitare i picchi
  • 9 Qualche parola sull’eutrofizzazione
  • 10 Errori comuni da evitare
  • 11 Conclusioni

Hai presente quel momento in cui misuri l’acqua del tuo acquario, dai un’occhiata al test e… zac! I nitriti (NO₂⁻) spuntano fuori con valori troppo alti? Se la cosa ti fa alzare un sopracciglio (o due), sappi che non sei l’unico. I nitriti sono una delle prime “spine nel fianco” per qualunque appassionato di acquariologia. La buona notizia? Ci sono soluzioni ben collaudate per abbassarli (e prevenirli) in un acquario d’acqua dolce.

In questo articolo, parleremo in modo semplice ma completo di tutto ciò che c’è da sapere su come ridurre i nitriti, perché ti conviene tenerli sotto controllo e quali strumenti possono aiutarti a mantenere un acquario in perfetto stato.

Perché i nitriti sono così pericolosi

Partiamo dal principio. I nitriti (NO₂⁻) sono composti che nascono durante la decomposizione del materiale organico: cibo non consumato, foglie morte, escrementi dei pesci, o persino un pesce deceduto e non rimosso. In un acquario equilibrato, i batteri “buoni” (nitrosomonas) ossidano l’ammonio (NH₄⁺) e l’ammoniaca (NH₃) trasformandoli in nitriti, che a loro volta vengono ulteriormente ossidati da altri batteri (nitrobacter) in nitrati (NO₃⁻). I nitrati, a concentrazioni moderate, sono meno tossici rispetto ai nitriti.

Il problema sorge quando, per diversi motivi, i nitriti si accumulano troppo o si formano in grandi quantità, mettendo in difficoltà i pesci. Un livello elevato di NO₂⁻ può causare danni al sistema circolatorio dei tuoi ospiti, compromettendo la capacità del sangue di trasportare ossigeno. E se i valori sforano una certa soglia (anche già a 0,5 mg/l, i pesci iniziano a subire stress), la situazione diventa rischiosa.

Come misurare i nitriti

Prima di capire come abbassarli, è necessario sapere a quanto ammontano. Nel commercio troverai due tipologie di test:

  1. Test a reagente (titolazione colorimetrica manuale): misceli l’acqua dell’acquario con un reagente chimico e osservi il cambiamento di colore, confrontandolo poi con una scala stampata.
  2. Test a striscia: immergi una striscia reattiva nell’acqua, attendi qualche secondo e confronti i colori con quelli sul cartoncino fornito.

In entrambi i casi, conviene effettuarli con regolarità (almeno una volta a settimana in una vasca nuova o molto popolata, ogni due settimane in una vasca ben avviata). Il valore ottimale dei nitriti dovrebbe restare a 0 ppm (o il più vicino possibile allo 0). Se scorgi un aumento anche lieve, meglio correre ai ripari.

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Il Ciclo dell’Azoto

Per comprendere come ridurre i nitriti, bisogna aver chiara una panoramica del Ciclo dell’Azoto in acquario:

  1. Fase iniziale: Ammonio (NH₄⁺) e/o ammoniaca (NH₃) derivano dalla decomposizione di cibo in eccesso, escrementi, foglie e così via.
  2. Ossidazione a nitriti: I batteri nitrosomonas convertono ammonio/ammoniaca in nitriti (NO₂⁻).
  3. Ossidazione a nitrati: I batteri nitrobacter trasformano i nitriti (NO₂⁻) in nitrati (NO₃⁻), che sono relativamente meno tossici (fino a certi livelli, intorno a 20-30 ppm).

Tutto fila liscio finché i batteri si trovano in quantità sufficiente e l’equilibrio non viene alterato. Ma se la colonia di batteri “buoni” non è abbastanza robusta (magari l’acquario è appena avviato) o se immetti troppo materiale organico, ecco che i nitriti fanno boom.

Principali cause di nitriti elevati

  • Sovrapopolazione: troppi pesci in rapporto al volume della vasca. Un carico eccessivo di rifiuti organici porta a picchi di ammoniaca e nitriti.
  • Cibo in eccesso: se i pesci non mangiano tutto, quel cibo si decompone, rilasciando sostanze nocive.
  • Filtraggio biologico insufficiente: il filtro biologico (spugne, cannolicchi, bioballs, ecc.) potrebbe non essere maturo o pulito correttamente, compromettendo la presenza di batteri utili.
  • Acquario giovane: una vasca nuova necessita di un periodo di maturazione di circa 3-4 settimane (o più) prima di ospitare pesci in sicurezza.
  • Scarsa manutenzione: cambi d’acqua rari, detriti accumulati sul fondo, filtro meccanico intasato.

Strategie per abbassare i nitriti

Ora che sappiamo il perché e il come si formano i nitriti, scopriamo come intervenire concretamente.

Cambi d’acqua parziali

La tecnica più semplice e immediata consiste nel cambiare una parte dell’acqua (circa il 20% del volume dell’acquario) con acqua nuova, preferibilmente leggermente tiepida se la temperatura ambiente è molto diversa. Questi cambi dovrebbero essere effettuati:

  • Ogni settimana o al massimo ogni due, se i nitriti sono molto alti o se il tuo acquario è molto popolato.
  • Aspirando con cura il fondo, per rimuovere i detriti accumulati (soprattutto in presenza di ghiaia o sabbia dove si accumulano rifiuti).

Più i nitriti sono alti, più frequenti dovranno essere i cambi parziali. Ma non esagerare cambiando il 50-60% tutto insieme, perché uno sbalzo drastico di parametri può stressare i pesci.

Mantieni pulito il filtro

Uno dei motivi principali per cui i nitriti salgono è legato al filtro biologico che non funziona a dovere. Talvolta la sezione meccanica (spugne) si intasa di sporco, rallentando il flusso d’acqua e favorendo accumuli di detriti in decomposizione.

  • Pulizia del filtro meccanico: sciacqua le spugne con acqua prelevata dall’acquario, non dal rubinetto. L’acqua di rubinetto contiene cloro, che potrebbe uccidere i batteri “buoni.”
  • Proteggi i batteri: non lavare mai la parte biologica (cannolicchi, anelli di ceramica) con acqua calda o direttamente sotto il getto del rubinetto. E se proprio devi, fallo delicatamente con un po’ d’acqua della vasca.
  • Verifica il flusso: se noti un calo considerevole del flusso in uscita, è probabilmente ora di una pulizia.

Dopo la manutenzione, potrebbe essere utile reintegrare i batteri con prodotti specifici (li trovi spesso come “attivatori biologici” o “colonie batteriche concentrate”), soprattutto se hai effettuato una pulizia massiccia del filtro.

Attenzione all’alimentazione

Sai cosa? A volte, per generosità o dimenticanza, diamo troppo cibo ai pesci. Cibo che si accumula sul fondo, marcisce e libera ammoniaca, poi nitriti. Ecco alcuni consigli:

  • Somministra solo la quantità che i pesci consumano in pochi minuti.
  • In caso di dubbi, meglio dare meno cibo e semmai integrare più volte al giorno con micro-razioni.
  • Se noti residui sul fondo dopo i pasti, aspira con un tubicino e riduci le dosi future.

Spesso, i pesci non muoiono di fame così in fretta come temiamo, ma è molto più dannoso esagerare con il cibo.

Aiuta la colonia batterica

Un acquario sano vive dell’equilibrio tra pesci, piante e i batteri che decompongono le sostanze organiche. Se i nitriti sono alti, significa che forse la colonia di batteri nitrosomonas non è in grado di stare al passo con il carico organico. Puoi:

  • Inserire attivatori biologici: alcuni prodotti contengono colture di batteri nitrificanti (spesso nitrosomonas e nitrobacter) che si insediano nel filtro, velocizzando la trasformazione di ammonio/nitriti in nitrati.
  • Evitare di inserire troppi pesci contemporaneamente: quando avvii l’acquario, falla maturare senza pesci, o con pochi esemplari all’inizio, per consentire al filtro di stabilizzarsi.
  • Non cambiare troppi elementi del filtro in una volta: se hai più spugne o materiali filtranti, puliscine/ sostituiscine uno per volta, a intervalli di almeno un paio di settimane.

Più piante, meno problemi

Ebbene sì, le piante aiutano a stabilizzare l’acquario, assorbendo parte dei nitrati. E sebbene non agiscano direttamente sui nitriti, un acquario ben piantumato con piante in crescita rigogliosa tende a creare un ambiente più equilibrato. In particolare, piante a crescita rapida come Egeria densa o Ceratophyllum demersum possono assorbire più nutrienti, evitando che l’eccesso di sostanze azotate porti a squilibri.

Inoltre, le piante offrono rifugio ai pesci, consumano anidride carbonica e producono ossigeno durante il fotoperiodo, rendendo l’ecosistema più stabile. Occhio però a potare le parti morte o in decomposizione, perché anche le foglie marce contribuiscono ai nitriti.


Test periodici e valori da tenere a mente

Come regola generale:

  • Ammonio (NH₄⁺) = 0 ppm
  • Nitriti (NO₂⁻) = 0 ppm
  • Nitrati (NO₃⁻) = 20-30 ppm (o meno, se possibile)

In un acquario ben avviato e non troppo affollato, raggiungere questi valori è del tutto fattibile. Se in un test noti un’impennata di nitriti, verifica subito le possibili cause: hai introdotto pesci di recente? Hai dimenticato di pulire il filtro? Hai cambiato l’acqua troppo di rado?

Cosa fare se i nitriti sono già alle stelle

Immagina di scoprire di colpo che i nitriti sono a 1 mg/l o più. Sì, è una situazione d’emergenza. Ecco un piano di pronto intervento:

  1. Cambia acqua immediatamente (20-30%) aspirando bene il fondo, in modo da rimuovere quanto più materiale organico possibile.
  2. Aggiungi batteri “starter” in acquario e nel filtro, seguendo le dosi consigliate dal produttore.
  3. Riduci il cibo per qualche giorno e monitora i pesci: se mostrano difficoltà respiratorie o letargia, potresti valutare di trasferirli temporaneamente in un’altra vasca già stabile (se ne hai la possibilità).
  4. Controlla il filtro: verifica che non sia ostruito e, se lo pulisci, fallo con le precauzioni già descritte (acqua dell’acquario, non di rubinetto).
  5. Misura i nitriti ogni giorno, finché non scendono verso lo zero. In alcuni casi, potrebbe servire un altro cambio parziale dopo 24-48 ore.

Manutenzione ordinaria per evitare i picchi

Per tenere a bada i nitriti e altri inquinanti, la prevenzione è la tua arma migliore. Ecco una routine di base che consiglio:

  • Cambi d’acqua settimanali del 20% (o ogni due settimane se la vasca è stabile e poco popolata).
  • Sifonatura del fondo per rimuovere i detriti.
  • Ispezione del filtro: controlla il flusso e, se necessario, pulisci la spugna meccanica.
  • Test periodici: no₂⁻, no₃⁻ e NH₄⁺ specialmente nei primi mesi di vita dell’acquario.
  • Alimentazione attenta: dai da mangiare in piccole dosi, evitando eccessi.

Se segui questa procedura costante, è molto meno probabile che ti ritroverai con nitriti alle stelle da un giorno all’altro.

Qualche parola sull’eutrofizzazione

Mentre l’ammonio e i nitriti sono pericolosi direttamente per i pesci, i nitrati (stadio successivo) possono innescare un altro problema: l’eutrofizzazione. Non è esattamente lo stesso discorso, ma è bene ricordarlo: un eccesso di nitrati favorisce la proliferazione di alghe (soprattutto quelle più piccole e aggressive), che consumano ossigeno, rubano nutrienti alle piante e possono trasformare la vasca in un caos verde.

È per questo che, in parallelo al controllo dei nitriti, bisogna assicurarsi che i nitrati non salgano troppo. Se rimangono entro 20-30 ppm, di solito non causano danni ai pesci e non innescano esplosioni algali. Ma se iniziano a sfiorare i 50 ppm o oltre, meglio aumentare la frequenza dei cambi d’acqua e valutare un miglioramento della filtrazione (magari inserendo piante galleggianti o introducendo un filtro biologico più efficiente).

Errori comuni da evitare

  1. Lavare il filtro biologico con acqua calda o di rubinetto: uccide i batteri, causando picchi di nitriti in pochi giorni.
  2. Sostituire troppi materiali filtranti tutti insieme: se cambi le spugne o i cannolicchi in massa, perdi la maggior parte delle colonie batteriche.
  3. Introdurre troppi pesci in un colpo solo: il filtro non riuscirà a reggere il surplus di rifiuti, e i nitriti schizzeranno verso l’alto.
  4. Dimenticare la manutenzione regolare: i detriti si accumulano, il filtro perde efficienza, e… si sa già dove si va a finire.

Conclusioni

Tenere a zero i nitriti (o comunque a livelli non rilevabili) è un obiettivo fondamentale per chiunque abbia un acquario di acqua dolce. Il segreto per riuscirci non è nulla di esoterico, ma piuttosto una combinazione di buon senso, costanza e conoscenza:

  • Costruisci un filtro biologico affidabile e maturalo con pazienza.
  • Effettua regolarmente cambi d’acqua e mantieni il fondo pulito.
  • Non sovraccaricare la vasca con troppi pesci.
  • Non esagerare con il cibo.

E, come ultimo consiglio: osserva i tuoi pesci. Se li vedi respirare affannosamente o presentare segni di stress (nuotare in modo scoordinato, perdere i colori, restare troppo in superficie), i nitriti potrebbero essere la causa. Corri subito a misurarli e, in caso di valori sballati, agisci con un bel cambio d’acqua e un controllo approfondito del filtro.

Filed Under: Manutenzione

Luca Sannino

About Luca Sannino

Luca Sannino, da sempre appassionato della natura e del mondo subacqueo, ha trasformato la sua passione per l'acquariofilia in una missione, diventando un riferimento nel campo.
Oggi, attraverso le sue guide e i suoi consigli, aiuta appassionati e neofiti a navigare nel mondo dell'acquariofilia.

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