Diversamente dai corsi d’acqua della vicina regione amazzonica, che presenta acque tenere e acide, i torrenti dell’America centrale possiedono acque dure e alcaline. Tutto questo si spiega prendendo in considerazione il fatto che la maggior parte di essi contiene delle rocce calcaree che alzano di molto il ph dell’acqua. In molti torrenti difficilmente il ph scende sotto il valore di 7 e in verità si mantiene quasi sempre su valori compresi tra 8 e 8,5. L’acqua dura rende difficile per le piante acquisire i nutrienti, in modo che la vegetazione in questi ambienti è rada e quasi assente in molti tratti. Anche l’ambiente degli argini è abbastanza difforme: si alternano zone rocciose ad altre sabbiose. La corrente nello stesso tempo per alcuni tratti può essere impetuosa ed esercitare la propria forza su un fondale roccioso, e a tratti può essere decisamente calma e tranquilla su fondali sabbiosi. In ogni caso sono sempre abbastanza ben ossigenati. In un ambiente che propone tutte queste diverse condizioni in alternanza, gli abitanti hanno dovuto sviluppare caratteristiche altrettanto difformi. In linea generale in queste acque sono rari pesci di grandi dimensioni: la maggior parte raggiunge i 10 cm. Sul fondo sono presenti diverse specie di pesci gatto, che troveranno fonti di cibo rovistando il fondale fangoso alla ricerca di piccoli organismi o larve di insetti. Anche i pesci che vivono in superficie si cibano di insetti e soprattutto di larve: in effetti non hanno molte alternative in quanto l’ambiente non offre alternative di alimentazione. La Gambusia o il Guppy, sono pesci eccezionali nel mantenere bassa la concentrazione della popolazione di zanzare. Entrambi riescono a cibarsi esclusivamente di queste larve, tanto da essere stati reintrodotti in alcuni ambienti con questo specifico scopo. In alternativa, soprattutto i Guppy, possono brucare le alghe, peraltro davvero rare nei torrenti americani. In effetti non esistono pesci capaci di brucare efficacemente le alghe con la loro bocca a ventosa in questo biotopo, ad eccezione di quelli citati prima.
Si capisce bene come la disponibilità di fonti di cibo possa decretare nei torrenti in questione la proliferazione di una specie piuttosto che di un’altra. In generale, comunque possiamo dire che è il regno degli ovovivipari, come il Guppy appunto. Questi non producono uova da fecondare, ma partoriscono pesciolini già formati, totalmente autosufficienti e in grado di cavarsela da soli. Questo evita di impiegare energie nella difesa della prole e delle uova antecedentemente. Inoltre, data la loro robustezza e capacità di adattarsi a diverse condizioni climatiche, gli ovovivipari espellono un numero considerevole di piccoli a distanza di qualche mese. Non a caso il Guppy, Poecilia Reticulata, viene definito pesce milione! Una femmina di guppy, se in salute e ben nutrita può produrre una nidiata di 200 pesciolini ogni quattro mesi. Ovviamente la maggior parte di questi piccoli verrà mangiata da pesci predatori o addirittura dagli stessi genitori, ma la moltitudine prodotta è un buon elemento per la sopravvivenza di diversi esemplari.
Allestimento
La realizzazione di questo scenario in acquario è abbastanza semplice e spesso viene consigliato al neofita che deve fare molta esperienza. Questo innanzitutto perché è costituito da pesci resistenti che possono reagire agli inevitabili errori del principiante, e sia perché non è necessario intervenire molto sui valori dell’acqua. In questo caso infatti è necessario riprodurre un acqua dura e alcalina, cosa che si ottiene facilmente utilizzando la comune acqua di rubinetto con l’aggiunta di rocce calcaree che cederanno i sali lentamente facendo da tampone per il ph. Ghiaie a base di corallo o rocce come il gesso, il calcare, il marmo, la roccia oceanica e il tufo alzeranno tutte la durezza e il pH dell’acqua. In questo contesto fate attenzione invece alle piante da scegliere, in quanto non tutte sopportano una durezza elevata e valori di ph altrettanto notevoli. Per l’allestimento del fondo utilizzate del ghiaietto arrotondato e qualche roccia, in modo da riprodurre il naturale fondo roccioso del torrente. Se volete aiutare la crescita delle piante aggiungete un fondo fertilizzante sotto il ghiaietto, in quanto fornirà un ampio spettro di nutrienti nel medio lungo periodo. Non utilizzate assolutamente il cavetto riscaldante per smuovere questi nutrienti, in quanto in acqua dura e alcalina il riscaldamento del cavetto favorisce il legame dei nutrienti con i minerali rendendoli di fatto inutilizzabili per le piante. Infine, utilizzate radici di torbiera per creare delle zone di interesse dell’acquario e soprattutto dei rifugi graditi alla maggior parte dei pesci. Nonostante il fatto che i pesci che andrete ad ospitare sono pacifici e tranquilli potete dividere le zone di competenza delle piante in territori marcati.
Le piante
Come già preannunciato, la coltivazione delle piante in acqua dura e alcalina è abbastanza difficile, in quanto faticano a recuperare i nutrienti per la crescita. Una fertilizzazione liquida può aiutare, ma la maggior parte degli elementi verranno resi inutilizzabili dai minerali. Al contrario fornite buone dosi di anidride carbonica che sarà fondamentale per la struttura della vegetazione che ospiterete in vasca. Sicuramente la presenza di CO2 tenderà ad abbassare il ph, cosa che non dovete far accadere per preservare le condizioni ideali dei vostri pesci. Un buon compromesso consiste nel fertilizzare con anidride carbonica, ma al tempo stesso avere delle rocce calcaree in vasca che comunque stabilizzeranno il ph. Oltre a questo fornite una buona illuminazione e un substrato fertile in cui radicare e vedrete che le vostre piante staranno benone. Ma a questo punto possiamo chiederci quali tipi di piante possiamo inserire in condizioni di alcalinità così elevate che propone questo biotopo. Sicuramente possiamo prendere in considerazione specie abbastanza robuste come la Cabomba, dalle foglie sottili e soffici, oppure la Vallisneria, con le sue lunghe foglie simili ad erba. Il loro accostamento particolareggia e diversifica l’acquario, in quanto sono piante con impatto estetico completamente diverso. Sul fondo fertilizzato troveranno ampi nutrienti piante come l’Echinodorus e l’Hygrophila. Infine, se vi affascina il muschio ancorato a qualche radice di torbiera, la Vescicularia Dubyana ancora una volta rimane la scelta per eccellenza.
I pesci
I pesci che potete ospitare in questo biotopo sono tutti molto pacifici e conosciutissimi, tanto da essere sicuramente disponibili nei negozi specializzati di acquariofilia. Potete sbizzarrirvi scegliendo dei coloratissimi ovovivipari come guppy (Poecilia reticulata), i platy (Xiphophorus maculatus), i molly (Poecilia sphenops), i pesci vela (Poecilia velifera) e i porta spada (Xiphophorus helleri). I Guppy in particolare colpiscono molto per i loro colori sgargianti, soprattutto nei maschi, che sfoggiano una pinna molto sviluppata e colorata. Le femmine invece sono pallidine e non possiedono i colori dei maschi, pur essendo di dimensioni maggiori. Potete scegliere di tenere solo maschi o solo esemplari femmine per evitare delle vere e proprie esplosioni demografiche, in quanto è nota la loro capacità di riprodursi in maniera notevole e in tempi brevi. Se vi indirizzate invece nel tenere solo femmine, considerate che molto probabilmente al momento dell’acquisto l’esemplare sarà già in dolce attesa. Se infine volete avere esemplari di entrambi i sessi, rispettate le proporzioni di almeno tre femmine per ogni maschio, in quanto questo eviterà grande stress per le femmine che verranno inseguite e corteggiate alternativamente, piuttosto che subire una sola le attenzioni incessanti del maschio. Molto interessanti sono anche i portaspada, che sviluppano un prolungamento della pinna caudale per attirare l’attenzione delle femmine in fase riproduttiva e prevalere come dominante su tutti gli altri maschi presenti. Anche il pesce vela può esibire dei colori davvero straordinari e soprattutto la caratteristica pinna dorsale molto sviluppata, che diventa il vero punto di richiamo dell’esemplare, sia in fase di accoppiamento si in fase di prevalenza sociale all’interno della comunità. In tutti i casi, anche con i molly e i platy, avrete a disposizione degli esemplari coloratissimi da far vivere in gruppo: con la loro vivacità tutti i pesci indicati renderanno il vostro acquario una meravigliosa macchia colorata. Fate attenzione però alla pulizia della vasca, poiché sebbene robusti e adattabili, questi pesci tendono ad ammalarsi facilmente di corrosione delle pinne, infezione batteriche alla pelle e funghi. Per arricchire il vostro acquario prendete in considerazione anche diversi pesci spazzino che abitano il fondo dei torrenti americani. Uno su tutti che potete considerare è la pimelodella angelica (Pimelodus pictus). Di piccole dimensioni (non supera i 10 cm) è costantemente alla ricerca di materiale sul fondo, esercitando un’ottima funzione ossigenante del fondo stesso. Da evitare invece altri abitanti dei torrenti americani, come alcuni ciclidi e caracidi, a meno che non si dedichi l’acquario a loro. Non commettete l’errore di aggiungerli ai guppy o agli altri ovovivipari menzionati, in quanto i caracidi hanno la cattiva abitudine di mordere le loro coloratissime code. I ciclidi invece faranno prevalere il loro carattere eccessivamente aggressivo su questi esemplari fin troppo pacifici.