I fiumi di origine europea sono tutti abbastanza omogenei per quanto riguarda le caratteristiche principali. Tutti in genere nascono da zone montuose o collinose, e si trasformano in lunghi corsi d’acqua attraverso le campagne aperte. Nella maggior parte dei casi la loro formazione è abbastanza schematica, nel senso che è facile distinguere una zona centrale dove sono presenti le acque aperte e più profonde, delle fasce laterali con fitta vegetazione e canneti e infine delle zone agli argini sassose e con ghiaia. Tutte queste differenti zone del fiume concedono rifugio e asilo a diverse specie di pesci. Ognuno riuscirà a proliferare nella zona più adatta alle sue caratteristiche senza sconfinare nelle aree restanti. Infatti, gli abitanti più piccoli trovano nei canneti e nella vegetazione fitta, un ambiente ideale dove riprodursi e vivere felicemente. Non dimentichiamo che i canneti riescono a intrappolare molti dei detriti trasportati dalle acque e di conseguenze le acque in prossimità degli argini appaiono molto nutrienti per le piante. La fitta vegetazione, a sua volta, richiama la presenza di minuscoli organismi e piccoli insetti che diventano facile cibo per i piccoli pesci. In particolare gli avannotti riescono a nutrirsi e in particolare a nascondersi nei fitti rami che sostano in acqua o tra le piante galleggianti che prosperano in questa zona del fiume. Difficilmente si avventurano nelle acque aperte dove troverebbero sicuramente qualche predatore assai temibile. Nella zona degli argini, oltre che piccoli pesci, vivono anche altri animali, come roditori, piccoli uccelli e anche qualche lontra. E’ con questi animali che i pesci devono condividere l’ambiente. Leucischi, Rodeo amara, e cobiti di stagno sono i tipici abitanti degli argini.
L’ambiente delle acque aperte è ovviamente molto differente dalla vita degli argini. Le acque sono molto profonde e il fondale sabbioso. Non esistono legni o nascondigli dove ripararsi, ed è per questo motivo che i pesci di dimensioni maggiori vivono in questa zona del fiume. Questi pesci sono per la maggior parte grandi predatori, altri, come le Scardole, mangiano volentieri gli insetti che si nascondono sul fondale o che sostano sulla superficie dell’acqua. I grandi predatori, invece, rimangono sempre in attesa di qualche preda. E’ sicuramente l’atteggiamento che adottano le Carpe, i pesci persico ed il predatore del fiume per eccellenza, il luccio. Quest’ultimo è il più temibile, in quanto grazie alla sua forma allungata e la particolare conformazione della testa, riesce a rimanere immobile e mimetizzato anche nelle correnti più forti. Quando la corrente porta con se qualche piccolo pesce, il luccio riesce a risucchiare, senza alcun inseguimento o sforzo, l’ignara vittima spalancando la bocca. Nessun altro predatore di fiume riesce in imprese simili, a meno di estenuanti inseguimenti.
Si capisce perfettamente come le zone degli argini siano più tranquille per i piccoli pesci che utilizzano la fitta vegetazione come ottimo scudo contro possibili pericoli. In queste zone di calma apparente, proliferano diversi pesci con caratteristiche particolari: Ghiozzi, Bavose, o anche pesci spazzini della famiglia dei Misgurnus sono abbastanza interessanti da osservare.
Forse il periodo migliore per osservare i comportamenti di questi esemplari che popolano il fiume europeo, è proprio quello riproduttivo. Molti pesci hanno atteggiamenti inconsueti durante la primavera: il cibo abbonda e le femmine in salute possono rilasciare nell’acqua molte dosi di ormoni che attirano più di un pretendente. Sceglieranno quello con i colori più sgargianti e si apparteranno nella fitta vegetazione per deporre le uova e farle fecondare. Molti altri pesci costringono letteralmente la femmina a deporre e non sono così amorevoli con la prole. La Carpa, ad esempio, rincorre la femmina della specie e la immobilizza in una zona adatta: la cinge quasi in un abbraccio fino a spremerle letteralmente le uova che verranno deposte o su una roccia o su una pianta. In seguito le uova saranno fecondate e abbandonate al loro destino: molte verranno mangiate da altri pesci, ma un numero sufficiente riuscirà a salvarsi per crescere e contribuire alla permanenza della specie nel fiume. Altri pesci, invece, depongono meno uova, ma si concentrano maggiormente nelle cure parentali. E’ il caso dello spinarello, che costruisce un nido di piccoli rami e foglie, per poi attirare la femmina con dei colori rosso sgargianti. La deposizione e la fecondazione avviene nel nido costruito e impastato con un liquido speciale che il maschio secerne e che riesce a dare consistenza al riparo per le uova. Il maschio in questo periodo è molto territoriale e si scaglia contro qualsiasi pesce che rappresenti una minaccia per il nido ed il suo contenuto.
Allestimento
Per riprodurre questo biotopo in acquario, bisogna innanzitutto scegliere quale micro ambiente del fiume volete riprodurre, ovvero se le zone degli argini o quelle delle acque aperte. In generale, a prescindere dalla scelta che farete, utilizzate per il fondo della sabbia argentata o della ghiaia di piccole dimensioni. Utilizzate per riprodurre il fondo naturale dei cocci arrotondati di diverse dimensioni: ciò è quello che accade in natura quando la corrente costante smussa le rocce facendole diventare sempre più piccole. Circondate il tutto con molti legni che saranno ottimi rifugi per i pesci che ospiterete e lasciate una zona aperta per il nuoto. Radici di torbiera saranno utilissime allo scopo e vi aiuteranno a nascondere anche le componenti tecniche dell’acquario. Infatti, non prevedendo questo biotopo molta vegetazione, non avete altre soluzioni per nascondere filtro e termo riscaldatore. Onestamente sono contro l’utilizzo di legni sintetici, che anche se assomigliano molto ai legni naturali una volta messi in acquario, tutto sommato non riusciranno mai a ricreare quel fascino particolare di un ambiente unico e vicino a quello osservato in natura. Attenzione alle dimensioni della vasca, in quanto i pesci che ospiterete potrebbero raggiungere dimensioni notevoli.
Le piante
Se volete inserire una vegetazione consistente in acquario, potete scegliere tra diverse piante europee e altre che si adattano comunque a determinate condizioni che ritroviamo nei fiumi. Il consiglio, per un corretto allestimento, è di utilizzarne un paio o al massimo tre tipi, ben posizionati nei punti di interesse dell’acquario. Le prime piante ad essere prese in considerazione possono essere l’Egeria Densa e il Ceratofillo. Entrambe non hanno bisogno di un fondo fertilizzante, in quanto acquisiscono i nutrienti direttamente dalla colonna d’acqua. Sono piante notoriamente galleggianti e sviluppo rapido e veloce che ossigeneranno l’acqua in maniera ottimale. Inoltre, svolgeranno un’ottima azione anti alghe sottraendo sin da subito molte quantità di nutrienti. In acquario potete ancorarle nel substrato più che lasciarle galleggiare e l’effetto scenico sarà assicurato. Molti avannotti troveranno rifugio nei lunghi steli di queste piante e se le manterrete in salute ne sarete ripagati.
Non necessitano di illuminazione particolare: forse l’unica accortezza che dovete avere è fornire qualche fertilizzante liquido se osservate che i nutrienti in vasca non bastino a compensare la crescita inarrestabile di queste piante. Altre piante che potete prendere in considerazione per questo biotopo sono le specie di Miriophyllum e la Lysimachia Nummularia, entrambe abbastanza diffuse nel continente europeo. Anche queste piante svolgeranno egregiamente la loro funzione di ossigenatrici dell’acqua. Per la superficie potete prendere in considerazione delle piante a foglia larga, come giacinti d’acqua e lattughe, che conferiranno una specie di schermatura alla luce comunque non necessaria in dosi elevate. Fate attenzione però alla capacità che hanno queste piante, soprattutto anche a foglia piccola, come la lenticchia d’acqua e l’Azolla, di riprodursi in maniera incontrollata. In questo modo rovinerebbero tutto lo scenario. Utilizzate comunque un solo tubo fluorescente, poiché le piante prese in considerazione non necessitano di luce intensa.
I pesci
I pesci che potete ospitare in questo acquario sono diversi e tutti interessanti. L’unico problema sono le dimensioni che alcuni di essi raggiungono. Diversi superano i trenta centimetri, come la lasca (Rutilus rutilus), la scardola (Scardinius erythrophthalmus), il leucisco ido (Leuciscus idus) e talvolta il leucisco comune (Leuciscus leuciscus). Lo stesso pesce rosso, spesso relegato in vaschette a lui assolutamente inadatte, raggiunge e supera a volte i 35 cm. In ogni caso se avete problemi di spazio potete orientarvi sulle specie più piccole, ugualmente interessanti. Molte specie di Cobitidi, compreso il Misgurnus anguillicaudatus, sono adattissimi a questo scenario e rappresentano un tocco di vivacità davvero apprezzabile. Questo pesce ha sviluppato nel corso degli anni una strana sensibilità alla pressione, mostrando agitazione quando si verificano sbalzi consistenti. In queste occasioni spesso sale in superficie per prendere lunghe boccate d’aria. I più esperti riescono a prevedere rapide variazioni del tempo osservando questa sorta di barometro vivente. Anche gli scazzoni (Cottus gobio), le cagnette (Blennius jluviatilis) e i ghiozzi di fiume (Gobius jluviatilis) sono pesci di fondo molto interessanti anche se difficilmente sono in vendita e disponibili nei negozi specializzati di acquariofilia. Infine ottime scelte per la zona a mezz’acqua sono lo Spinarello (Gasterosteus aculeatus) ed il Rodeo amara (Rhodeus amarus), meravigliosi per i loro comportamenti intraspecifici. Naturalmente potete associare a questo biotopo molte altre specie di pesci tropicali, che avranno caratteristiche simili a quelli citati, ma se volete rimanere fedeli al biotopo i primi rimangono la scelta migliore. Dotatevi in ogni caso di una vasca di almeno 150 cm, poiché al di la del fatto di poter ospitare più pesci o specie più ingombranti, avrete la possibilità di suddividere in territori le zone dalla vasca. Non dimenticate che molti pesci menzionati, specialmente nel periodo riproduttivo possono assumere atteggiamenti molto aggressivi. Quindi fornite loro un territorio esclusivo e molti nascondigli per i malcapitati che verranno inseguiti.